Il trattato della buffonata, che quello delle altre opere dantesche, ci e giunto solitario obliquamente copie manoscritte, affinche si e sconvolto l’autografo autentico.
Divina inganno: smarrimento dell’opera originale e precedentemente copia verso editoria
Il bravura di tali copie e mirabilmente apogeo: pressappoco 750 entro Trecento e Quattrocento, il in quanto testimonia la larga e cascata estensione del componimento. Appena e inesorabile mediante questi casi, esse non concordano nondimeno durante molti punti, scopo il scritto bizzarro si va corrompendo di copiatura durante plagio.
Divina Pantomima: il diritto
Nell’Epistola XIII per Cangrande della successione, cui omaggio il Paradiso, Dante dice dell’opera sua: «Incomincia la Comedia di Dante Alighieri, fiorentino di nascita, non di costumi. ». Dante attribuisce dunque alla sua attivita il attestato di pantomima e ne spiega ancora le ragioni:
- il serio, anche nel caso che arduo all’inizio (abisso), presenta un terminale buono, allegro (cielo), al contrario alla rovina;
- lo foggia e «dimesso e modesto» ossequio verso esso «elevato e sublime» della rovina.
Fine, in quell’istante, il meraviglia di Dante e chiamato Divina finzione?
L’aggettivo «divina» non e dantesco; fu aggiunto da Giovanni Boccaccio nel Trattatello durante panegirico di Dante e comparve in la precedentemente evento verso Venezia, nel 1555, nella terza allestimento verso giornale del ode, curata dal erudito Ludovico mite. L’aggettivo «divina» fu dopo irrevocabilmente abituale a indicare l’eccellenza dell’opera.
La ossatura
Iscrizione per punta comune, la Divina inganno e un comodo e mania cantico sopra versi suddiviso in tre parti o cantiche: tormento, tormento, eliso, di 33 canti ciascuna. In generale, solo, i canti sono 100 perche dato che ne aggiunge singolo di preambolo all’Inferno.
I versi sono endecasillabi in altre parole di 11 sillabe, raggruppati con terzine (strofe di tre versi) alternate verso metro incatenata. Lo piano delle rime e quindi il prossimo: ABA, BCB, CDC.
La struttura della Divina pantomima e tutta costruita sul gruppo unito e sul talento tre, e sui multipli dell’uno e dell’altro. L’uno significa l’unita di Dio, il tre la Trinita. L’intero poema e controllato percio dall’idea di divinita, uno e triplice, principio e morte, redenzione e contentezza dell’intero terra.
Il viaggio di Dante
La finzione e il storiella evento per avanti individuo da Dante autore e concernente verso un giro – rappresentato mezzo effettivo – pronto da Dante protagonista da parte a parte i tre regni dell’oltretomba dell’averno, del angoscia e del Paradiso.
A trentacinque anni, nella barbarie del giovedi beato (7 aprile) del 1300, Dante si smarrisce per una massa oscura e selvaggia (e il figura del mancanza).
Alle spalle una barbarie angosciosa, all’alba del venerdi (8 aprile del 1300) egli vede sul margine della macchia un passo lucente dai raggi del sole; ciononostante qualora, contento, intraprende la scalata del rilievo, e impedito nel tragitto da tre fiere, una lombata (la libidine), un fiera (la alterigia), e una lupa (l’avidita), cosicche lo spingono addietro
Invece egli indietreggia, vede un’ombra, Virgilio (la causa umana), in quanto lo esorta verso succedere un’altra strada per scampare all’orrida folla: il giro si svolgera di traverso i tre regni dell’oltretomba. Virgilio in persona lo guidera per l’averno e il angoscia, invece «un’anima piuttosto degna» (Beatrice, la permesso divina) gli fara da maestro nel Paradiso.
Dante accetta con calore l’invito del cantore lingua romana (artista dell’Eneide), suo «maestro» incia dunque il giro affinche Dante compie al di sotto la maestro di Virgilio.
Sulla cima del espiazione, nel cielo, appare Beatrice quando Virgilio scompare. Da codesto questione Beatrice guida Dante di traverso i Cieli astuto all’Empireo, luogo di Dio. Sara in conclusione san Bernardo di Chiaravalle ad accompagnarlo alla ascetismo di Creatore.
Tale esplorazione e un’esperienza individuale, bensi riguarda anche tutti umano cosicche, modo Dante, tanto durante ricerca della salvezza. Questa doppia grandezza, nominativo e collettiva, e sottolineata fin dai primi coppia versi, dal momento che all’aggettivo “nostra” («Nel mezzo del cammin di nostra vita») si passa al sostituente di avanti individuo “io” («mi ritrovai attraverso una macchia oscura»).
Nel corso dei numerosi incontri giacche segnano l’intero passeggiata, Dante interviene per mezzo di forza sui grandi temi perche agitano il adatto tempo, criticando crudelmente la gruppo a lui contemporanea.
Al fulcro di questa rimprovero stanno innanzitutto le coppia grandi istituzioni universalistiche, il governo papale e l’Impero, entrambe corrotte e colpevoli per aver rinunciato alla propria specifica compito, rispettivamente religioso e fortunale. Nondimeno nel caso che la rimprovero della degradazione corrente e ferma e inappellabile, nella stessa quantita ferma e la sicurezza perche Dante nutre nella celebrazione utile di queste paio istituzioni, al di in quel luogo delle colpe di chi sconvenientemente le rappresenta.
Ad risiedere occasione della biasimo del poeta e successivamente l’intera correttezza comunale, fondata sulla razionalita del progresso e dominata dall’avidita di ricchezze e di possibilita.
Divina inganno: poema traslato e educativo
La Divina simulazione e un cantico allusivo. In realta la movimento oratoria dell’allegoria, ossia la rappresentazione simbolica di un concetto astratto attraverso veicolo di immagini concrete, e presente nell’intera associazione. Il volonta dell’umanita di purificarsi delle proprie colpe, di liberarsi dal colpa, durante ottenere il abilmente eccelso (parere incorporeo) e rappresentato obliquamente un spedizione (paragone concreta), giacche il aedo finge di effettuare nell’aldila. L’avventura narrata da Dante e emblematicamente l’avventura vissuta da tutta l’umanita.
La Divina simulazione e un ode educativo ragione, per significati simbolici, vuole darci degli insegnamenti di ordine morale, piuttosto aiutare gli uomini a trovare la strada della riscatto fuggendo il errore e comportandosi onestamente.
Divina simulazione: plurilinguismo e pluristilismo
La vocabolario della Commedia e caratterizzata dal plurilinguismo e dal pluristilismo. Mediante il passato termine si indica la sua straordinaria varieta lessicale. Dante fa difatti richiesta verso termini attinti da tutti i dialetti italiani, nonche ad arcaismi, latinismi, provenzalismi, neologismi.
Unitamente il successivo compimento si fa riferimento all’ampiezza dei registri stilistici, in quanto vanno dal ancora abietto e plebeo di certe zone dell’ade per esso piuttosto divino del Paradiso. Pero di nuovo all’interno di qualsivoglia singola cantica e plausibile evidenziare momenti distinti. Tanto, non mancano momenti lirici nell’ade (basti ideare al lato V di Francesca), neanche comici nel empireo (maniera l’invettiva di san Pietro nel parte XXVII).